Il restauro

slideshow

La settecentesca Casina con annessa la Cappella dell’Immacolata Concezione è stata occupata da privati fino al 2003 e al momento della riacquisizione da parte del Comune di Roma si presentava in un grave stato di degrado e in pessime condizioni di conservazione. I prospetti esterni, da tempo tinteggiati con una incongrua tinta giallo ocra, presentavano intonaci fatiscenti e in più punti distaccati e caduti, mentre le decorazioni a stucco sul frontespizio del portico della cappella risultavano in gran parte perdute.

Gli interni, adibiti da decenni ad abitazione, presentavano superfetazioni e tramezzature che avevano completamente alterato la spazialità originaria. Nel cortile erano state realizzate nuove cubature; la stanza più importante dell’edificio, situata al piano terreno e decorata da pregevoli affreschi di Felice Giani, era stata divisa con tramezzi; i portali di accesso erano stati in parte tamponati.

Il progetto di restauro è stato curato dalla Sovraintendenza Comunale (arch. Valter Proietti progettista e responsabile del procedimento; arch. Antonio Magnanini direttore lavori; dott.ssa Alberta Campitelli, arch. Bianca Maria Santese, dott. Sandro Santolini indirizzo storico-artistico).
L’intervento è stato finalizzato alla ricostituzione della spazialità originaria degli interni e del cortile, secondo l’assetto conferito da Antonio Asprucci nel Settecento, adeguandolo staticamente e impiantisticamente alla nuova funzione di ludoteca.

In primo luogo sono stati eliminati tutti gli interventi che ne avevano alterato la struttura; i tetti, i solai e le murature sono stati opportunamente consolidati e adeguati alle nuove sollecitazioni; tutti gli impianti sono stati realizzati ex novo e l’edificio è stato dotato di centrale termica e di impianti di prevenzione incendi e di sicurezza.
Sono stati ripristinati i porticati, sia all’esterno che nel cortile, restituendo una delle caratteristiche salienti dell’edificio, ed è stata messa in evidenza la loggia verso Piazza di Siena, chiusa da infissi opportunamente mascherati.

I prospetti esterni, dopo aver eseguito analisi stratigrafiche per risalire alle cromie originarie, sono stati tinteggiati in modo da ricostruire l’aspetto originario. Il piano terreno, dove erano ancora leggibili le finte bugne, è stato riportato al color travertino, adottato anche per le lesene e le cornici al piano superiore; al piano superiore, negli sfondati, è stata ripristinata la tinteggiatura a finti tufelli. Tutti gli stucchi sono stati ricostruiti secondo i modelli originari superstiti.

Grande cura è stata dedicata alle decorazioni degli interni sia della Sala Giani sia della Cappella. Dopo gli opportuni e necessari interventi di consolidamento e rimozione di sali e vecchie e improprie tinteggiature, sono stati eseguiti leggeri ritocchi e integrazioni ad acquerello, restituendo ai pregevoli dipinti murali i colori originari. Analogo intervento di pulitura è stato eseguito sui marmi, la statua dell’Immacolata Concezione e le paraste in marmo cipollino situate all’interno della Cappella. Con l’occasione è stata ripristinata la bella balaustra in marmi colorati davanti all’altare.

L’intervento, della durata di due anni, ha comportato la spesa di 2,5 milioni di euro.